domenica 14 novembre 2010

Sabrina Misseri resta in carcere Lei in cella piange: «Sono innocente»

TARANTO (13 novembre) - Il Tribunale del Riesame ha deciso: Sabrina Misseri, resta in carcere. Rigettata, quindi, l'istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Russo e Velletri. Il Riesame ha ritenuto convincente il quadro probatorio illustrato dalla pubblica accusa. Sabrina è
accusata di sequestro di persona e concorso
nell'omicidio della cugina Sarah Scazzi.

Accusata dal padre.
 La ragazza, 22 anni, è in carcere dal giorno in cui il padre, Michele Misseri, modificò la sua precedente confessione tirando in ballo anche lei. «Mentre Sabrina tratteneva Sarah per non farla andar via - disse agli inquirenti - io strangolavo mia nipote». Una ricostruzione dei fatti che ha portato alla contestazione dei reati di sequestro di persona e concorso nell'omicidio, ma che già è superata dall'ultima confessione di Misseri. Quella che attribuisce a Sabrina il ruolo di unica responsabile della morte di Sarah. Michele, infatti, ha detto che mentre la figlia uccideva la cugina, nel garage di casa, lui era sulla sdraio a dormire. Il suo ruolo, secondo l'ultima confessione, sarebbe stato quello di provvedere a portar via da casa il cadavere e nasconderlo nel pozzo in una campagna tra Avetrana e Nardò. Non prima, ha confessato lo stesso Michele Misseri, si aver consumato uno stupro sul corpo della piccola Sarah ormai senza vita.
Le motivazioni che sono alla base della decisione dei giuci del Riesame saranno rese note entro cinque giorni.

I difensori in carcere per farle visita. 
Nella stessa mattinata di oggi i legali di Sabrina si sono recati in carcere per metterla al corrente della decisione dei giudici. «Sabrina è disperata - ha detto l'avvocato Vito Russo - non riesce a spiegarsi il motivo per il quale il padre continua ad accusarla così ingiustamente».

Piange, grida la sua innocenza Sabrina,
 che oggi ha rifiutato il cibo e l'ora d'aria. Si dispera tanto che la sorveglianza nei suoi confronti è stata rafforzata. Sono passate da 3 a 5 le agenti che ruotano nell'arco di 24 ore nei pressi della sua cella.

Le parole di Sabrina.
 «Io sono innocente, fino alla fine lo proverò». E' quanto ripete in carcere Sabrina, anche dopo la conferma della sua detenzione, secondo quanto raccontano i suoi difensori Vito Russo e Emilia Velletri. I due legali hanno poi riferito che «secondo tabulati telefonici non può essere oggettivamente ritenuta credibile» la testimonianza, depositata dalla Procura ai giudici, di un'amica di famiglia di Sabrina, alla quale la ragazza, la sera della prima confessione del padre, avrebbe sussurrato 'papà ha confessato, io sono stata più brava'. «Non capiamo il movente per cui Sabrina è dentro - hanno concluso Russo e Velletri - e anche il motivo».

Nasce un nuovo caso. Il Tribunale del Riesame, si legge nel dispositivo della sentenza, ha deciso di trasmettere alla Procura gli atti relativi alla perizia medico-legale eseguita dal dottor Enrico Risso per conto dei legali di Sabrina Misseri. Risso nella sua relazione, per quanto è dato di sapere, avanzerebbe dubbi sulle genuinità delle deduzioni fatte dal professor Strada nella relazione che contiene i risultati dell'autopsia. Inoltre, lo stesso Risso avanzerebbe dubbi anche sulla legittimità del comportamento dei magistrati che conducono le indagini. Ciò vuol dire che potrebbe essere aperta un'inchiesta per accertare se quanto scritto dal consulente può costituire calunnia nei confronti del medico legale incaricato dai pm.

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